"Il bisogno di veder confermata la realtà e veder intensificata l’esperienza mediante le fotografie
è una forma di consumismo estetico al quale tutti sono ora dediti.
Le società industriali trasformano i loro cittadini in drogati d’immagini :
è la forma più irresistibile di contaminazione mentale"
Susan Sontag
Potrebbe essere un meraviglioso tappeto di mille colori, più prezioso di quelli tessuti a mano,
perchè questo cambia ad ogni soffio di vento, in base alle nuvole che passano davanti al sole,
agli alberi che proiettano le loro ombre.
Potrebbe essere il sudario scuro di foglie putrefatte, che lascia intravvedere la terra umida,
pronta ad inghiottire l’ultima luce, a sopprimere il calore del giorno.
Potrebbe essere una grande coperta multicolore, che copre infiniti giochi d’amore,
abbracci appassionati o teneri, al riparo dal freddo incombente.
Potrebbe essere una superficie in movimento, trascinata via dall’acqua piovana,
bloccata all’ingresso di un tombino, ultima resistenza al tempo che passa.
Potrebbe essere molte cose, ma la sola cosa importante manca, non c’è in nessuna fotografia :
l’Essere di chi sta guardando.