Furio Galli

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Nelle opere di Senza Radici ci sono io: la Torsione, la Natura, il Blu, la vita, il Cielo, le Radici, l’Opposto, il Negativo e tante tante sensazioni passate e future vissute in un lunghissimo tempo presente, come se tutto stesse succedendo qui e ora.
Questa è la magia del dipingere.
Ma la parte più importante dei lavori di Senza Radici non sta in loro, è in ciò che non si vede :
il cielo infinito, il tempo che si ferma, la forza che ci avvolge, la voglia di sdraiarsi e guardare in alto.
Senza questo oltre che senso avrebbe dipingere, che senso avrebbe sorridere.

Se sopravvivi ad un ictus puoi aver bisogno di cerchi. I tuoi erano trasparenti, concentrici, delimitati da una pesante montatura di tartaruga. Sotto c’era il volto tondo di una donna non ancora anziana ed un sorriso beato, da bambina. Forse quando si interrompe il flusso vitale si ritorna veramente al bianco, tu eri tornata con un tempo indefinito, le lancette avevano fatto un balzo all’indietro. I binari del tram disegnavano un cerchio, quando il manovratore imboccava il viale di ippocastani, il bigliettaio annunciava : capolinea.
Dentro il cerchio giochi di bambini nei vialetti di ghiaia, grigio perla, ocra chiaro, in contrasto con il verde oliva dei cespugli e lo smeraldo dell’erba. Ogni tanto scattava uno scambio, cigolava un enorme portone, si apriva un varco nella circonferenza. Un tram verde bottiglia scivolava lento dentro il deposito, luogo dove i binari disegnavano curve, incroci, linee parallele, binari in ingresso, binari in uscita, binari morti. Stavamo a guardarlo allontanarsi nella penombra, tra le scintille dei cavi aerei e la luce soffusa che scendeva dai lucernari.
L’addetto alla portineria richiudeva sempre il pesante portone, chissà se ha mai fatto caso a quella donna bambina che teneva per mano un bambino, che guardavano al suo gesto come al calare di un sipario.
Curve, incroci, linee parallele, binari in ingresso, binari in uscita, binari morti.

© 2011 Edoardo Panella   ©mail to: Furio Galli info@furiogalli.it