Le opere sono tutte senza titolo, tecnica mista su carta indiana.
Sono fogli di carta da acquarello ma molto spessa: vengono fatti macerando gli stracci
e poi lavorando la cellulosa con dei vecchi telai manuali.
Arrivano dall’India ed hanno un colore quasi beige, questo perchè oltre agli stracci
nell’impasto ci finiscono foglie di gelso ed altro che cade dove la miscela riposa
in attesa di esser tirata dal telaio.
I vecchi vestiti diventano stracci, gli stracci cellulosa,
le vite passate si amalgamano con quello che porta il vento,
diventando un nuovo foglio da dipingere.
Non è un albero che si staglia dalle radici,
ma un battito d'ali di farfalla, la curva di una vela,
l'esigenza di un mondo nuovo, diverso.
Non puoi veramente dipingere il mare.
Puoi cogliere un attimo, fermare un momento, ma perché fermarlo, tra poco cambierà la luce, salirà la marea, arriverà un’onda più alta, ci sarà un altro riflesso,
una nuova sensazione, un’emozione diversa.
Mi piacerebbe stare in riva al mare, adesso.
Non mi sentirei solo, non sarei triste.
Stare lì un poco, in silenzio, a guardare la vita scorrere, a sentirmi vivo, a raccontare una storia per immagini, come nelle tavole dei fumetti.